Jeet Kune Do

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wing_of_hope
view post Posted on 28/11/2009, 15:10     +1   -1




Jeet Kune Do
Quando Bruce Lee si trasferì a San Fracisco, iniziò a provare interesse per anche per altre arti marziali oltre al wing chun; lesse numerosi libri e studiò diversi modi di combattere, concentrando il proprio interesse sulla box e sulla scherma. Lee preferì quindi appoggiarsi alle arti marziali occidentali, anche se proveniva da un insegnamento orientale.
Avendo imparato uno stile che studiava i colpi a brave distanza, approfondì il combattimento a media e a lunga distanza.
Le origini del Jeet Kune Do si hanno ufficialmente nel 1965, quando Bruce Lee insegnavo il wing chun ad Oakland in California. L’arte inizialmente si chiamava Jun Fan Gung Do; il culmine del processo di evoluzione del JKD si ebbe nel 1970,quando Lee costretto al letto a causa di un incidente, iniziò un’ intensa attività di elaborazione filosofica e metodologica. Così si completò la sua filosofia di stile senza stile e nessun metodo come metodo.
Bruce Lee lasciò una grande quantità di consigli, studi, scritti e appunti rigurdanti il JKD:
1) rigorosa economia strutturale nell’attacco e nella difesa;
2) armi versatili, calci e pugni sferrati “con arte senza arte”, senza attenersi ai metodi, per evitare parzializzazione;
3) ritmo spezzato, mezzo ritmo e ritmo intero o ritmo di trequarti;
4) allenamento con i pesi, allenamento scientifico supplementare e messa a punto completa;
5) movimenti diretti, il “movimento diretto del JKD” in attacchi e contrattacchi sferrati dalla posizione in cui si è;
6) tronco mobile e lavoro di gambe disinvolto;
7) materia morbida e tattiche di attacco imprevedibili;
8) corpo a corpo spietato:
A) abbattimento con astuzia
B) atterramento
C) presa diretta
D) immobilizzazione
9) irrobustimento dell’intero organismo;
10) “armi” potenti rese aguzze dal continuo “affilamento”
11) espansione individuale e non produzione di massa, vitalità e non morta applicazione di regole classiche;
12) oltre ai movimenti fisici, cura la “continuità dell’io che esprime”
13) totalità, non frammentarietà strutturale;
14) rilassamento e insieme potente penetrazione. Ma un rilassamento ricco di elasticità, di scatto, non un corpo fisicamente rilassato. E versatilità mentale;
15) flusso ininterrotto;
16) atteggiamento ben bilanciato durante io movimento, costantemente. Continuità tyra massima tensione e massimo rilassamento.
Ogni tecnica del JKD è stata sviluppata del suo stesso creatore cioè Bruce Lee. Il footwork, vengono direttamente dalla scherma, come il principio di base del JKD; intercettare l’avversario, infatti, è un atteggiamento tipico della scherma. Il jab verticale, il corretto allineamento, il modo di colpire un corpo, la rotazione del bacino e altre tecniche ancora derivano tutte dal pugilato. Nonostante abbia avuto forti influenze dalla box e dalla scherma è importanto precisare che il JKD non è ne box ne scherma e che ogni singola tecnica è stata modificata e provata in reali combattimenti.
A differenza degli altri stili orientali, nel JKD si riscontra una totale assenza di kata , perchè secondo Lee i kata non potevano risultare efficaci nei combattimenti reali.
Il JKD oggi è visto come un percorso marziale, una filosofia volta rendere completo l’approccio alle arti marziali e alla vita.

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Edited by wing_of_hope - 5/12/2009, 21:25
 
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view post Posted on 30/11/2009, 12:05     +1   -1
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stupendo!
 
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wing_of_hope
view post Posted on 30/11/2009, 17:47     +1   -1




grazie 1000!!!!!!!
 
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