Introduzione all'etica hacker

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Alkratos
view post Posted on 14/1/2010, 21:12     +1   -1




I principi dell'etica hacker nella prospettiva di steven Levy nel suo libro "Hacker, Heroes of the computer revolution", scritto nel 1984 pubblicato in Italia da ShaKe nel 1996

La caratteristica che accomuna tutti i veri Hacker è da individuarsi nella passione, ma anche dal principio della condivisione della conoscenza.

I principi codificati sono:

1) l'accesso ai computer

Deve essere libero, illimitato e completo.

Questo concetto esprime un problema del tutto simile a quella del cosìdetto "digital divide" (il gap che separa chi ha accesso alle moderne tecnologie e chi ne è privo), che porta poi a diverse specificazioni percui si può avere l'accesso al computer ma essere svantaggiati nell'accesso ad internet per velocità, disponibilità e/o costo della connessione.

Dare sempre la precedenza all'imperativo "metterci le mani sopra!"

Steven spiega che gli hacker non amano guidare le automobili perchè riterebbero assolutamente inadeguata l'organizzazione del traffico e quindi inizierebbero a smontare i semafori per meglio programmarli oppure risistemerebbero i segnali stradali (LOL).

Nella mentalità hacker l'accesso ai computer costituisce posto indefettibile per garantire l'ottimizzazione delle risorse esistenti.

2) L'informazione deve essere libera

Consiste nel diritto di poter informare ed informarsi senza il timore di incorrere in censure statuali come è accaduto in tutti i regimi totalitari.

Dovrebbe esere un principio REALMENTE tutelato con forza dai moderni ordinamenti giuridici

(ricordiamoci che la costituzione italiana all'art 21 sancisce la libertà di manifestazione del pensiero).

Se nessuno può conoscere ciò che gli altri hanno fatto come sarà mai possibile migliorarlo?

Imprigionare l'informazione equivale ad impedire di lavorare, di fare ricerca, contribuire al progresso scientifico.

Pensiamo alla brevettazione del software, anche nello scrivere poche righe di codice il programmatore può infrangere uno dei tanti brevetti limitando di non poco la capacità creativa, che richiederebbe ai programmatori non solo cognizioni tecniche ma anche giuridiche.

3) Dubitare dell'autorità. Promuovere il decentramento

Questo prencipo chiarisce la visione anarchico-utopistica degli hackers, i quali nutrono una profonda sfiducia non solo nei confronti delle istituzioni governative ma anche delle più grandi aziende informatiche.

Ogni misura di sicurezza, che impedisca il libero accesso alle informazioni e la loro diffusione è, inaccettabile e costituisce un stimolo a violare le regole imposte.

Di qui la stretta connessione con il problema dell'anonimato, poichè solo tramite la garanzia dell'anonimato è possibile esplicitare la propria personalità senza timori di ritorsioni.

Internet prova che la decentralizzazione sia idonea a favorire il progresso della società.

4) Gli hacker devono essere giudicati per il loro operato e non sulla base di falsi criteri quali: ceto, età, razza, o posizione sociale.

Questo principio richiama alla mente l'art 3 della costituzione italiana che sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge.

Nel cyborspazio, è ovviamente più facile giudicare solo in seguito alla propria condotta e non a fattori fisici e sociali.

5) Con un computer si può creare arte.

Opera d'arte la possiamo definire come quell'insieme di situazioni, cose e persone, pensieri e azioni che partecipano alla realizzazione di un qualcosa che migliora lo stato delle cose.

Dire che con il pc non si può creare arte comporta una inacettabile limitazione della modalità di espressione della creatività umana.

I computers non solo costituiscono essi stessi il prodotto dell'ingegno umano, ma possono altresi essere la manifestazione attraverso la passione e le proprie abilità, mezzi o recettori della propria vena artistica.

Il computer ha la duttilità può essere mezzo di realizzazione e/o di espressione di una creazione artistica.

6) I computer possono cambiare la vita in meglio

Gli sviluppi delle tecnologie digitali, infatti, offrono ampie opportunità di superare barriere socioeconomiche, geografiche, culturali e temporali.

Basta pensare ai disabili e come i tanti software pensati per loro che hanno in qualche modo abbattuto le diverse "barriere virtuali" che gli limitavano l'accesso.

7) Come la lampada di aladino, è possibile piegare i computer al proprio volere.

Alcuni ritenevano che un computer non potesse mai battere un essere umano a scacchi, eppure ciò è avvenuto nel 1997, un super-computer prodotto dalla IBM, riusci a prevalere sul campione del mondo Gary Kasparov.

In realtà, è l'uomo che ha battuto sè stesso, infatti i programmatori del super-computer avevano ottimizzato gli algoritmi che hanno permesso di battere Kasporov, infatti un computer non è preesistente all'uomo ma un prodotto del suo intelletto, frutto di anni di studi e di tentativi.

Si ringrazia Hacker_Team per la condivisione del post
 
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