AVVELENATO UN ALTRO GATTO<>

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fiordiloto_1969
view post Posted on 18/5/2011, 15:57     +1   -1




l'ARENA- il giornale di Verona

Avvelenato un altro gatto
«Una semina di esche killer»




IL GATTO ULTIMO AVVELENATO è UGUALE A QUESTO!!! UNA MERAVIGLIA..


BOCCONI AMARI. A Santa Lucia sono quattro gli animali vittime di esche: in ambulatorio si sta tentando di salvarli. Il veterinario: «Sono un pericolo anche per gli adulti, ma i più esposti sono i bambini: toccano tutto e poi si portano le mani alla bocca.
E quattro. Tutti nella stessa zona di Santa Lucia, tutti con gli stessi sintomi. L'ultimo gatto vittima di un'esca killer è stato raccolto ieri mattina, verso le 7.30, da Daniela Zenobi vicino a casa sua, in via Lamarmora. A pochi passi, dunque, da via Brigata Guardie, dove l'altro giorno un'altra signora ha trovato addirittura tre gatti moribondi all'altezza del civico 26. L'ultimo micio, racconta la sua soccorritrice, «vagava per strada chiaramente frastornato. Non riusciva a camminare dritto, sembrava cieco. Subito ho pensato che fosse stato investito e avesse preso una botta in testa. Così l'ho lasciato a un veterinario di mia conoscenza. Lui però mi ha fatto notare che il gatto non riportava ferite né contusioni, dicendomi che presentava sintomi da avvelenamento».
È un certosino grigio scuro con occhi verdi, probabilmente non randagio ma di proprietà. Si trova nell'ambulatorio veterinario Al Grattacielo in via Colonnello Galliano, vicino a Italpet. Le sue condizioni non sono buone, ma pare escluso il pericolo di vita.
A questo punto, è chiaro che la causa del problema sia da ricercare in quella manciata di vie: un isolato di villette con giardino (ma senza uno spazio verde pubblico) dove non mancano né gatti né cani. Che si tratti di una «lotta» alle gattare che si occupano di nutrire, ma anche di sterilizzare, i gatti randagi del quartiere?
Eppure, proprio tra gli abitanti che ieri portavano a spasso il cane, nessuno mostrava sospetti particolari. «Sono in molti, qui, a tenere un animale domestico. E prima d'ora non ricordo casi di avvelenamento con esche», dice una ragazza con un collie al guinzaglio. «Certo, qualche screzio per bisogni non raccolti dai marciapiedi... Ma mai al punto di vendicarsi con il veleno».
Nel frattempo, i primi tre gatti in cura dal veterinario Carlo Favalezza dell'ambulatorio Athesis si stanno faticosamente riprendendo. «Due di loro possono dirsi fuori pericolo. Il terzo sta lottando, ma sono speranzoso. La terapia? Purtroppo non c'è molto da fare in caso di avvelenamento. Si fermano le convulsioni, si tengono sotto controllo gli altri sintomi, si mantiene l'idratazione, si monitorano respiro e diuresi. E poi si può solo aspettare che l'organismo smaltisca la sostanza tossica». Capita frequentemente, ai veterinari, di trattare casi di avvelenamento? «Mi sono confrontato anche con alcuni miei colleghi: no, non spesso. E soprattutto, è insolito rilevare così tanti casi in uno spazio ristretto. Chi ha preparato quei bocconi al veleno deve aver fatto una vera e propria "semina". Ma se si è limitato al proprio giardino, dove magari non tollera animali altrui, è molto difficile coglierlo sul fatto».
Le esche rappresentano un rischio per i bambini? «Non solo per i bambini, anche per gli adulti», risponde il veterinario. «Naturalmente la gravità degli effetti è proporzionata alla quantità di veleno ingerito e al peso della vittima. E i bimbi, che toccano in giro e poi portano le mani alla bocca, sono i più esposti. I sintomi sono uguali a quelli comparsi nei gatti. Tra i più pericolosi c'è la paralisi del respiro». L.CO.


Edited by fiordiloto1969 - 22/11/2011, 22:09
 
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