| Tra sesso e consumi ecco che fine ha fatto la beata innocenza di una volta
E’ scomparsa una fascia d’ età, quella che un tempo si chiamava età di latenza. E’ Il fenomeno dell’ age compression, incoraggiata dagli interessi economici in cerca di nuovo mercato; per cui le bambine di sette anni si comportano come quelle di dieci e quelle di dieci come ragazzine di quattordici. Non che alle bambine non piaccia più giocare, ma il loro mondo è stato violato, ed ora si vergognano di voler ancora giocare con le amate barbie, che finiscono sotto il letto, per paura che qualche amichetta già un po’ più avanti possa giudicarle piccole.
Lo shopping ha sostituito il gioco. Già da nove anni curano la loro immagine come non era mai accaduto. Sono incitate a concentrarsi sul loro aspetto e indotte a rendersi sessualmente appetibili, in un gioco di forza di cui sono ignare, ma al quale partecipano con tutto l’ entusiasmo tipico dell’età. Questa generazione di ragazzine sembra vivere racchiusa in un centro commerciale alla ricerca di merce che le renda adulte e seducenti. Del resto trovano catene di negozi dedicati a loro; vestiti, biancheria intima, trucchi. Mai accaduto prima, la biancheria intima, stile lolita è il capo per eccellenza.
Le aziende hanno miscelato sapientemente nelle loro proposte di intimo e di abiti, la malizia e la sensualità che rubano il candore infantile e spingono le ragazzine ad essere adulte prima del tempo. Si ritrovano ad indossare abiti con scritte seducenti e volgari. Il tema principale è il sesso. Parlano attraverso gli abiti un linguaggio di cui spesso non colgono il significato profondo e la continua e sottile provocazione che esercitano con i loro perizoma e reggiseni imbottiti sembra divertirle come se avessero comprato dei peluche. E’ difficile capire il grado di consapevolezza che c’è nei loro acquisti e nei comportamenti ammiccanti e seducenti che mettono in scena girando in gruppetti vocianti nei loro negozi, punti di riferimento insostituibili.
Sono accolte da commesse ben istruite che le consigliano, le chiamano per nome, le fotografano e le fanno sentire a loro agio, creando abilmente un’ appartenenza, un legame, una dipendenza verso lo shopping che diviene per le ragazze il divertimento maggiore. L’acquisto sostituisce per molte di loro l’interesse verso lo sport o lo studio, come la ricerca del fidanzato e della tresca a tutti i costi sostituiscono tutti quegli interessi che in questa fascia di età dovrebbero essere i loro. Letture, film, giochi, sport, studio, amici, vengono messi da parte precocemente da un unico e ossessivo pensiero: piacere, essere desiderate, essere adescate dai maschi.
Quanto lo desiderano davvero è difficile dirlo. Vista l’età è molto improbabile che ci sia un desiderio reale; però il loro linguaggio è pieno di allusioni e di frasi esplicite e volgari. Trescare, fare sesso, sono all’ordine del giorno. Hanno un’ idea del sesso come merce e una concezione dei rapporti uomo donna usa e getta. Del resto il sesso è ovunque, anche nel loro mondo. Nei giochi, nei magazine, nei programmi delle giovanissime il messaggio è: essere sessualmente attraenti. Sono consigliate su tutto dal trucco all’abito, dai comportamenti al linguaggio da tenere, non manca nulla. Sembra che nessuno contrasti tutto ciò, anzi ovunque ci si adegua. Spettacoli dove si premia l’aspetto, gare di bellezza e di portamento, sono sempre più presenti sia nella scuola che nei campi ricreativi estivi pensati per divertire i ragazzi.
Questa erotizzazione precoce è un danno per tutti , femmine e maschi. Le ragazze spinte ad essere super sexy in un’imitazione disperata delle pop star e degli adulti, vengono viste dai ragazzini come oggetto sessuale. Questa confusione li induce spesso a non avere rispetto nei confronti delle ragazze e a trattarle come prede. Così perdono tutti, nessuno di loro sta vivendo la propria età emotiva. Questa inautenticità non permette ai ragazzi di essere consapevoli dei loro sentimenti e comportamenti. Psicologicamente il prezzo da pagare è altissimo. Ma nessuno sembra accorgersene. I genitori assecondano le richieste poiché il timore è sempre lo stesso, la paura che il proprio figlio sia fuori dal coro. I media e i commercianti sanno che per loro è una fetta di mercato insostituibile.
Cosa fare per rendere consapevoli questi ragazzi e non farli essere solo lolite e machi? La soluzione non è semplice. Forse intanto far capire ai genitori che essere precocemente adulti ed erotizzati mette i ragazzi a rischio, esponendoli a disturbi di vario tipo. E non potendo solo proibire, la cosa migliore è parlare con i ragazzi ed aiutarli a vedere, ad avere consapevolezza di cosa dicono, cosa fanno, cercando di riavvicinarli alle emozioni che dovrebbero sottendere alle parole, ai comportamenti, ai gesti, che invece in questi casi sono inconsulti e indotti. Se aiutati così, potranno trovare forse, la forza di essere quello che sono davvero smettendo di farsi sedurre dall’esterno. Insomma, accoglierli, non giudicarli ed aiutarli a riunire pensiero ed emozione. E’ il solo modo per non allontanarli ed aiutarli a crescere con i loro tempi. Che sono diversi per tutti e non possono essere dettati da nessuno.
Edited by M@RCØ - 29/11/2011, 20:35
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