La mia fidanzata si presta a sega di gruppo

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Breloom™
view post Posted on 24/8/2011, 16:55     +1   -1




La mia fidanzata I è una bella mora con un bel fisico, 42, 3° di seno, occhi verdi.
Quando aveva 21 uscivamo la sera con mio cugino, la sua fidanzata e gli amici (maschi).
Era una compagnia di persone un po’ squallide che andavano tutti o quasi dietro all’I che poi aveva ceduto alla mia corte.
Una sera dovevamo andare in discoteca e la fidanzata di mio cugino diede forfait.
La mia fidanzata era quindi l’unica donna con me e altri 6 uomini.
Quella sera si era vestita veramente sexy: gonna sopra il ginocchio nera con spacchettino, gambe nude, sandali da maiala col tacco alto, body nero scollato con reggiseno stretto che da sopra si vedeva le belle tette, i capelli sciolti lunghi e sopra giubbottino di pelle nero.
In macchina di mio cugino io e l’I eravamo dietro e davanti c’era D un ragazzo che andava dietro all’I prima che si mettesse con me.
Andammo prima in un pub e bevemmo abbastanza e l’I era allegra.
Usciti rimontammo in macchina. Io dietro cominciai a baciarla pesantemente e lei ci stava alla grande. Era ancora verginella e bastava sfiorarla per farla decollare. Cercava di farmi smettere e mi diceva”Dai che ci sono loro davanti”. Io continuai e le aprii il giubbetto. Aveva due tette stupende. A lei piaceva guardarsi e si guardò il seno semi scoperto.
Io le sorridevo e lei cominciò a lasciarsi un po’ andare. La ribaciai e lei sempre più eccitata non mi fermò quando le sfilai il giubbetto. D davanti ogni tanto si girava e uguale mio cugino. Gli altri maschi erano davanti a noi su un’altra macchina.
Io le toccavo le spalle nude scendendo sul seno che cercavo di scoprire sempre più. Le tette erano ormai quasi visibili del tutto.
D era ormai girato e le sbirciava i seni.
Arrivati alla Discoteca gli altri parcheggiarono e noi tirammo dritto un po’ e trovammo parcheggio in un posto non molto in vista. I due davanti si girarono e guardavano la scena. Io le stavo toccando una coscia sull’interno.
Lei un po’ alticcia ed eccitata ci stava e sapeva di essere veramente sensuale. Guardava me sorridendo e i due davanti un po’ più seria. Io le toccavo le cosce e lei le allargò ancora di più.
I due davanti potevano vedere le due belle tette e le cosce lunghe e lisce.
Arrivarono fuori dalla macchina gli altri che vedendo la scena cominciarono a sbirciare. Si sentì dei rumori esterni e noi ci bloccamo, i due davanti uscirono e noi anche.
Di fronte c’era una pinetina riparata, io presi per mano l’I e la portai lì. Lei era a spalle nude e il body sempre mezzo tirato giù. Camminava sculettando e gli altri le guardavano il bel culo.
Ci mettemmo dietro a una siepe e man mano arrivavano i nostri amici a vedere. Io avevo ripreso a baciarla. Poi le andai dietro e baciandola sul collo le toccai le tette che lentamente scoprii lasciandole nude agli sguardi di mio cugino e gli altri 5 amici.
Lei si strusciava a me col culo e sentiva il mio cazzo duro da sotto i pantaloni.
Uno degli amici, il più ignorante in assoluto disse “o io mi faccio una sega”.
Tirò fuori il cazzo lentamente vincendo l'imbarazzo generale.
Molti iniziarono a ridere. Lui col cazzo ritto disse "I ti da noia se mi tocco guardandoti?"
Lei lo guardò in viso, poi guardò il suo uccello e disse"Fai pure basta che stai lì"
Poi un'altro disse "come si fa a non toccarsi con una così" e prima tirò fuori l'uccello e iniziò lentamente a toccarsi.
Ognuno si allontanava un pò dagli altri e si cominciava a toccarsi.
Alcuni si nascondevano un pò per timidezza ma ormai tutti quanti si masturbavano alla vista dell'I mezza nuda.
Lei aveva sempre saputo che il desiderio nascosto di ciascuno di loro era stato di trombarla. Ora era li davanti a loro nuda a mostrarsi e a farsi toccare da me.
Era eccitatissima per quello che vedeva.
Io le denudai le chiappe belle sode.
Lei si avvinghiò a me e strusciava la fica sul cazzo ritto.
Vincendo la timidezza più o meno tutti si avvicinarono un pò.
Cominciarono a fare apprezzamenti prima soft poi sempre più pesanti.
Piano piano cominciarono a venire uno ad uno e schizzavano in direzione verso di lei.



Racconto di Andreinen.
 
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