Calciopoli: 5 anni e 4 mesi a Moggi. Juventus: "Noi estranei, vogliamo giustizia"

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M@RCØ
view post Posted on 9/11/2011, 09:29     +1   -1




Sentenza molto dura della nona sezione del tribunale di Napoli.


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Il processo Calciopoli è arrivato alla sua prima sentenza della giustizia ordinaria: Luciano Moggi è colpevole di promozione di associazione a delinquere, reato per cui è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. Il verdetto della nona sezione del tribunale di Napoli presieduto dal giudice Teresa Casoria chiude dunque un ciclo durato ben cinque anni, accogliendo sostanzialmente l'impianto accusatorio e il quadro delineato dalla giustizia sportiva nell'estate del 2006. Le motivazioni della sentenza stessa verranno rese tra novanta giorni.

"Non ho voglia di fare battute, non parlo", questo è stato l'unico commento dell'ex direttore generale della Juventus ribattuto dalle agenzie dopo la lettura della sentenza. "Moggi era sconcertato, mi ha detto: 'non ci credo' - ha rivelato il consulente della difesa, Nicola Penta - Questa sentenza, che non mi aspettavo, dà ragione ai pm ma questa è solo la prima battaglia cercheremo di ribaltare tutto in appello. Resta il rammarico perchè due anni e mezzo di dibattimento non sono serviti a nulla. A questo punto andremo avanti con l'ascolto delle intercettazioni e ne porteremo anche altre che sono state scartate".

"Questa è il giudizio della corte. Mi aspettavo una sentenza negativa in quanto il pm aveva fatto delle richieste ancora più consistenti. Aspetto le motivazioni poi faremo i nostri passi - le parole dell'ex designatore Paolo Bergamo - Sono sereno: dobbiamo accettare la giustizia per come ci viene proposta. Quello che ha deciso il tribunale è sulla base delle intercettazioni io non ho niente da rimproverarmi. Quando siamo stati indagati ero convinto che non ci sarebbe stato rinvio a giudizio dopo invece sono sempre stato convinto che le cose sarebbero andate in maniera negativa".

Ricapitolando, 16 le condanne e 8 le assoluzioni. Condannati Moggi, gli ex designatori Paolo Bergamo (3 anni e 8 mesi), Pierluigi Pairetto (1 anno e 11 mesi) senza la promzoione dell'associazione a delinquere, Innocenzo Mazzini (2 anni e 2 mesi). Per gli ex arbitri Massimo De Santis e Paolo Bertini rispettivamente condanne 1 anno e 11 mesi e a 1 anno e 5 mesi.

Colpevoli anche Andrea e Diego Della Valle, Sandro Mencucci e Claudio Lotito, puniti con 1 anno e tre mesi per frode sportiva, e Leonardo Meani, 1 anno con la stessa imputazione. Assolti l'ex ds del Messina, Mariano Fabiani, l'ex arbitro Pasquale Rodomonti, gli assistenti Marcello Ambrosino, Silvio Gemignani ed Enrico Cennicola, il giornalista Rai, Ignazio Scardina, l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei e dell'ex segrataria della Can, Maria Grazia Fazi.

Per Moggi l'accusa aveva chiesto 5 anni e 8 mesi, mentre per i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, le richieste andavano dai 5 anni ai 4 e sei mesi. Gli avvocati di Moggi avevano letto in aula nuove intercettazioni volte a dimostrare il coinvolgimento dei vertici Federali nella vicenda quanto meno per far cadere l'accusa di associazione a delinquere, intento risultato vano. Alla sentenza presterà molta attenzione anche la Juventus, come ribadito in una conferenza stampa agostana ormai divenuta letteratura in relazione alle azioni legali intraprese dalla società bianconera relativa alla revoca dello scudetto del 2006 assegnato a tavolino all'Inter.

A pochissimi minuti dalla pronuncia del verdetto, il presidente della FIGC Giancarlo Abete ha anticipato che non commenterà se non dopo aver letto le motivazioni della decisione che verrà assunta dal tribunale partenopeo. Al termine dei lavori di Vicenza, Abete ha tuttavia spiegato la posizione della Federcalcio, che è parte civile nel procedimento di Calciopoli. "La posizione della Federazione è di grande rispetto per le decisioni che saranno assunte dal Tribunale di Napoli - ha spiegato il presidente delal FIGC - Tuttavia siamo di fronte ad una situazione 'in progress': questo di Napoli è infatti il primo grado di giudizio, che poi avrà un seguito. E in parallelo c'è già una sentenza pronunciata in relazione della richiesta di rito abbreviato di alcuni dirigenti, che a metà novembre vedrà l'appello".

"Ricordiamoci comunque che esiste fisiologicamente una differenza strutturale tra i procedimenti penali e le decisioni degli organi di giustizia sportiva. - ha aggiunto Abete - Nello specifico, facciamo riferimento a due ordinamenti diversi: a uno primario che è quello statuale, ad uno derivato che è quello sportivo. Per farmi capire, a puro esempio, ci possono essere delle sentenze di condanna in termini penali che non determinano degli effetti a livello sportivo e ci possono essere sanzioni a livello sportivo che non sono collegate a reati che abbiano valenza penale".


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